Chiese e Santuari
In Val Cavargna si trovano svariati luoghi di culto, testimonianze di una fede radicata nel territorio da secoli, questa pagina ne presenta i principali. Un discorso a parte riteniamo meriti il santuario di San Lucio per la sua importanza storica, religiosa e artistica. Per questo motivo é stata creata un pagina apposita per questo santo e l’omonimo santuario(vedi Santuario di San Lucio )
Parrocchiale di San Lorenzo Martire (Cavargna)
Posta nella zona alta del paese, in prossimità di un’antica torre campanaria alla quale si allaccia inquadrandola in un unico disegno con il sagrato. E’ costruzione recente sorta negli anni ’60 sulla area della antica parrocchiale il cui impianto originale risalirebbe al 1200. Voluta dall’attuale parroco, vede la posa della prima pietra il 7 ottobre 1967 e la solenne consacrazione il 17 agosto 1969 da parte del Cardinale Giovanni Colombo. Nel suo interno oltre ad un’artistica Via Crucis in maiolica, sono conservati una statua lignea settecentesca ed un dipinto ad olio su lastra di rame del XVI secolo raffiguranti S. Lucio, entrambi provenienti dall’omonimo oratorio montano.
Oratorio di Sant’Antonio (Cavargna – località Dosso)
E’ l’oratorio della frazione di Vegna, in località “Dosso”. Si ignora la data di costruzione; di certo esisteva già prima del 1600. E’ stato rifatto a nuovo con radicali mutamenti nel secolo scorso ed ha un solo altare dedicato a S. Antonio di Padova.
Santo Crocifisso (Cavargna)
Piccola costruzione all’ingresso del cimitero con elegante campaniletto in pietra, eretta nel 1919 per onorare la memoria dei Caduti. recentemente restaurata, conserva nel suo interno un altare dedicato al Santo Crocifisso, in legno lavorato.
Parrocchiale della Natività di San Giovanni Battista (Cusino)
Edificio ad una sola navata con cappelle laterali, posto nel centro del paese e del quale si hanno notizie storiche già dal 1300. Nel secolo XVI la chiesa, originariamente dedicata a San Giacomo, fu completamente ristrutturata incorporando ad essa l’adiacente chiesetta di S. Giovanni Battista. Nella chiesa è presente una pregevole raffigurazione del Battista. Fra il 1606 ed il 1640 fu parzialmente demolita e ricostruita, conservando il massiccio campanile tardoromanico sul quale era ubicato un grande affresco raffigurante S. Cristoforo con il Bambino sulla spalla. Recentemente questo dipinto è stato strappato e portato all’interno della chiesa assieme ad altri dipinti dei secoli XIV e XVI, regalati da privati cittadini di Cusino La recente stilatura dei conci, ha cancellato la sinopia dell’affresco di San Cristoforo.
Sant’Ambrogio (Cusino)
Edificio monoabsidale posto su un dosso nei pressi della strada provinciale da Carlazzo a Cusino. Oratorio d’origine altomedioevale rimaneggiato nei secoli XVI e XIX. Dell’epoca romanica rimangono solo un tratto di navata, le lesene di mezzo, una colonna in marmo di Musso ed un’acquasantiera, mentre un altorilievo in pietra col volto di Cristo, databile tra l’XI ed il XII secolo è incastonato sulla facciata.
Oratorio di Maria Ausiliatrice (Cusino)
E’ l’oratorio della Confraternita del SS. Sacramento, iniziato nel 1883 ed ultimato nel 1890. E’ oggetto di speciale devozione da parte dei fedeli di Cusino.
Nostra Signora della Salute (Cusino – località Lugone)
Trovasi a 1200 metri s.l.m. in località Logone in posizione amenissima e dalla quale si gode un panorama incantevole. Fu costruito nel 1906 al servizio della popolazione che in quella località passava buona parte dell’anno per il pascolo del bestiame. Nel suo interno è venerata una bella statua della Vergine della Salute.
Vedi anche: (L'abitato di Malè )
Parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo (San Bartolomeo)
Verso la fine del XIII secolo esisteva già una chiesetta dedicata a San Bartolomeo. Altre scarne notizie sulla sua esistenza sono documentate nel 1455 e nel 1567. Era una chiesa irregolare nel suo impianto architettonico con battistero, cimitero e campanile. Non esiste l’atto di fondazione di questa comunità ecclesiale, le deduzioni portano ad una data che si può ritenere probabile: 1552.
Nel 1909 la vecchia parrocchiale fu demolita, tranne la facciata poi incorporata nella nuova costruzione ad una sola navata, di quasi 800 mq. Sorge su un poggio che si affaccia sulla valle. Davanti si snoda una scalinata, di 70 gradini a riquadro, che immette al portone centrale, ai lati i muraglioni sostengono il sagrato. Fu terminata e consacrata il 13 luglio 1938 dal cardinale Schuster. L’epigrafe della lapide di marmo bianco, si trova murata all’interno.
Ha tre altari: il maggiore, della Beata Vergine della Cintura e di S. Antonio da Padova. In quest’ultimo sono conservate due statue lignee del XVII secolo di S. Rocco e di S. Sebastiano. All’interno ornano le pareti cinque affreschi strappati da abitazioni del paese: a sinistra, entrando, spicca un trittico quattrocentesco co al centro la Madonna in trono e il Bambino con a sinistra S. Giovanni Battista e a destra S. Rocco. Sulla parete di fronte S. Antonio da Padova inginocchiata che riceve il Bambino Gesù, ai piedi della Vergine i donatori (secolo diciassettesimo). Esposta accanto al presbiterio, a destra di chi guarda l’altare maggiore, si trova la tela “La Sacra Famiglia con S. Carlo” del 1633. Sul lato opposto della chiesa è ubicato un quadro raffigurante S. Antonio da Padova con i santi Stefano e Giacomo Apostolo, del pittore Antonius Clodensis del 1652. Recenti sono le due vetrate dell’abside e quella che campeggia sulla facciata della chiesa, opere del pittore Eugenio Rossi. Accanto alla parrocchiale si erge il campanile, arieggiante lo stile romanico, in cui è infissa una lapide recante la data 18 agosto 1626 che potrebbe indicare il termine della costruzione.
Oratorio di Santa Margherita (San Bartolomeo)
Le notizie più antiche dell’oratorio di S. Margherita risalgono all’inizio del ‘600. il decreto del Cardinale Federico Borromeo, emanato nel 1606, lo denota già vecchio di parecchie decine di anni. Nel 1640 riutilizzando il materiale della demolizione, fu ricostruito e due anni dopo doveva essere terminato. Lo si può dedurre dalla tela del 1642 che tuttora fa da pala all’altare. Il quadro di notevoli dimensioni, denota una certa tipologia artigianale dell’autore. A fianco due tele raffiguranti S. Pietro e S. Paolo.
Chiesa di San Rocco (San Bartolomeo)
La chiesetta, lunga circa 10 metri, monoabsidale, coperta da una volta a botte, è la più antica del paese; s’ignora l’epoca precisa della costruzione. Nel catino dell’abside affrescato, spicca Gesù seduto in atto benedicente, mentre nei due spicchi laterali fanno capolino teste di angeli del sedicesimo secolo. Sulla parete semicircolare dell’abside si notano due riquadri: quello centrale è forse del ‘500; le figure di quello a sinistra potrebbero essere attribuite alla fine del quattordicesimo e inizio quindicesimo secolo. E’ in parte decifrabile un graffito che ci tramanda una data sicura: anno 1586. A destra guardando il presbiterio, sulla lesena che separa quest’ultima dall’abside, è ben conservato un dipinto rievocante un episodio della vita di S. Eligio; dopo i restauri è riaffiorata una data: anno 1520.
Chiesa di Maria Ausiliatrice (San Bartolomeo – località Oggia)
Costruita nel 1948 è una chiesetta a capanna, con abside semicircolare, finestre goticheggianti; è posta ai piedi dell’abitato di Oggia su un accentuato pendio e domina la valle con la sua facciata. Nell’abside dell’oratorio è collocata la statua della Madonna.
Regina dei Monti (San Bartolomeo – località Rus di Vora)
Questa chiesetta, dedicata a Maria Regina dei Monti, é stata costruita sopra Rus di Vora, da essa é possibile ammirare tutta la Val Cavargna da San Lucio fino a Lugone.
Parrocchiale dei Santi Nazzaro e Celso (San Nazzaro)
Verso la fine del 1200 risulta dedicata a S. Nazzaro la chiesa del villaggio. Probabilmente è la stessa di cui si parla nei documenti del 1455 e del 1467. Nell’anno 1582 la rettoria dei santi Nazzaro e Celso fu eretta a parrocchia. Dell’antica chiesetta più nulla rimane di originale dopo l’ampliamento del 1908. Il 20 agosto dello stesso anno fu consacrata dal Cardinale Andrea Carlo Ferrari, ricordato da una lapide in marmo bianco murata sulla facciata esterna. Esistono tre altari: il maggiore, in marmo, di stile barocco; di S. Rocco; della Beata Vergine del S. Rosario. Questa cappella è l’unica in tutto l’edificio religioso a conservare l’apparato di decorazione in stucco del 1600, in quanto le numerose trasformazioni, ampliamenti e consolidamenti subiti dalla chiesa hanno portato alla completa perdita della decorazione della cappella dedicata a S. Rocco e della zona absidale. I quadri di S. Francesco d’Assisi e di S. Carlo Borromeo sono stati dipinti da Leopoldo Carelli. Alle pareti sono esposte le tele della Via Crucis del 1700 di scuola popolare. Solo il campanile, in pietra locale a vista, conserva tracce di finestre bifore romaniche: una di esse è completa di capitello a gruccia in tufo e di colonnina, l’altra sostituita da una pietra posta di taglio; vi si notano, pure murati, avanzi di archetti che richiamano le caratteristiche dell’arte romanica. La moderna facciata si sarebbe molto bene intonata al vecchio campanile grazie alle pietre locali lasciate a vista, ma i vari interventi di conservazione eseguiti nel tempo hanno riquadrato il frontale con due lesene di pietra squadrate e levigate.
Oratorio di San Antonio Abate (San Nazzaro)
Costruito nel 1500, si trova lungo la strada che porta alla frazione di Rovolè e Crevegno. La facciata, rivolta verso la valle, reca l’occhio sotto il tetto a capanna, la porta al centro e due finestrelle rettangolari ai lati. Un tempo era decorata con dipinti ora illeggibili. Sopra la facciata un piccolo campanile reca una campanella. All’interno il pavimento è di pietre squadrate, il soffitto in travetti e cotechette senza alcun quadro ne dipinto. Ha un’aula di circa otto metri per quattro, un minuscolo presbiterio munito di balaustra di granito e un altare in muratura.
San Giovanni Battista (San Nazzaro)
Le sue dimensioni, quattro metri per tre metri, la fanno assomigliare più a una cappella che a una chiesetta. Anch’essa è molto antica (1600). Un piccolo portico protegge l’ingresso, l’interno presenta un altare di legno che ha per pala un affresco raffigurante S. Giovanni Battista nell’atto di battezzare Gesù (1600), completano un soffitto a volta, un pavimento di piastrelle comuni e una finestra a destra dell’altare.
Madonna di Caravaggio (San Nazzaro - località Grumia)
Fu costruita nel 1908, si trova a cinque chilometri dalla parrocchiale. Si tratta di un’unica aula di undici metri per sei metri con tetto a capanna, altare sormontato da nicchia e sacrestia sulla destra; la facciata ha il rosone e la porta a sesto acuto sopra i quali stanno archetti a tutto sesto: ad imitazione dello stile lombardo-gotico.